La Commissione Europea, rispondendo a un invito formulato dal Parlamento europeo nella sua risoluzione del 19 giugno 2020 sulla tutela dei lavoratori frontalieri e stagionali ha rilasciato una comunicazione ( C(2020) 4813 final) con le linee guida da tenere in considerazione relativamente ai lavoratori stagionali che operano sia in situazioni transfrontaliere interne all’Unione che provenienti da paesi terzi che in contesti nazionali.
Anche se i settori maggiormente interessati da lavoro stagionale sono l’agricoltura e il turismo, non sono poche le imprese di panificazione e pasticceria che si avvalgono di lavoratori stagionali. Pertanto si ritiene utile mettere a disposizione il documento in questione.
Il documento richiama l’attenzione sul Lavoro non dichiarato (ovviamente lavoratori in nero) invitando gli stati membri ad adottare le misure necessarie per contrastare il lavoro non dichiarato dei lavoratori stagionali e a fare ampiamente ricorso alla piattaforma europea contro il lavoro non dichiarato.
Le azioni previste nell’ambito della piattaforma, come i partenariati tripartiti, la cooperazione transfrontaliera e il miglioramento dell’analisi dei rischi e dell’estrazione dei dati per ispezioni più efficaci,associate a misure preventive come l’elaborazione di un elenco delle imprese conformi,che secondo la Commissione possono contribuire efficacemente alla lotta contro il lavoro non dichiarato dei lavoratori stagionali.
Particolare approfondimento è dedicato alla sicurezza sui luoghi di lavoro.
La crisi della COVID-19 ha fatto luce sulle condizioni di vita e di lavoro come pure sulle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro dei lavoratori stagionali, che sono spesso precarie. Diversi casi di violazioni dei diritti dei lavoratori stagionali segnalati nel corso della crisi hanno evidenziato un aggravamento dei problemi attualmente incontrati dai lavoratori stagionali e che è necessario affrontare.
In particolare la Commissione invita gli Stati membri ad occuparsi in particolare dei seguenti aspetti:
l’attento monitoraggio e la piena applicazione delle norme pertinenti ai sensi della direttiva quadro;
la scarsa sensibilizzazione in merito alle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro e la percezione dei rischi legati allo svolgimento di un lavoro in forma discontinua, alle barriere linguistiche e alla mancanza di formazione dei lavoratori stagionali rispetto ai lavoratori che svolgono attività più stabili;
Il documento continua sottolineando che, in considerazione del fatto che una parte dei lavoratori stagionali lavora per microimprese e piccole imprese, la Commissione ricorda che il quadro strategico dell’UE in materia di salute e sicurezza sul lavoro 2014-202014 ha sottolineato la necessità che gli Stati membri rafforzino la capacità delle
microimprese e delle piccole imprese di mettere in atto misure di prevenzione dei rischi efficaci ed efficienti.
Gli Stati membri sono invitati a fornire orientamenti pratici alle imprese di dimensioni più piccole, anche attraverso controlli, sulle misure più efficaci da adottare per contenere i rischi per la salute e la sicurezza, in particolare quelli legati alla COVID-19, insieme a informazioni sugli incentivi che sono stati introdotti. Potrebbero inoltre fornire un sostegno specifico alle imprese più piccole nei settori in cui il rischio di diffusione della COVID-19 è maggiormente elevato.
La Commissione chiede agli Stati membri di rafforzare le ispezioni sul campo necessarie a garantire la
corretta applicazione delle norme in materia di SSL per quanto riguarda i lavoratori stagionali e incoraggia le sinergie tra una serie più ampia di politiche e la politica in materia di SSL nei settori della produzione agroalimentare, che risultano particolarmente problematici in termini di salute e sicurezza sul lavoro, soprattutto se si considerano le percentuali di infortuni sul lavoro.
Attenzione specifica viene dedicata ad alloggio e trasporto. Qualora il datore di lavoro fornisca o organizzi i servizi di trasporto e somministrazione di pasti, i relativi costi dovrebbero anch’essi essere ragionevoli e non essere trattenuti automaticamente sul salario del lavoratore stagionale.
Gli alloggi e i mezzi di trasporto dei lavoratori stagionali dovrebbero rispettare le norme di salute e sicurezza in vigore nello Stato membro interessato, anche per quanto riguarda il distanziamento sociale e le misure sanitarie e di sicurezza applicabili nel contesto della lotta contro la pandemia di COVID-1919.
La Commissione rammenta che il datore di lavoro è tenuto ad adempiere a tutti gli obblighi previsti dalla legislazione applicabile ai suoi lavoratori subordinati come se fosse situato nello Stato membro.competente. Qualsiasi inosservanza di tale obbligo dovrebbe essere segnalata alle autorità pubbliche competenti dello Stato membro in cui si verifica la violazione al fine di svolgere le indagini necessarie.
Per ridurre i rischi di infezioni, i datori di lavoro dovrebbero inoltre garantire ai lavoratori stagionali un accesso agevole, in termini di forma e lingua, alle informazioni relative ai rischi professionali, alle prescrizioni di sicurezza e a tutte le istruzioni e le procedure in materia di salute e sicurezza. La Commissione invita gli Stati membri a garantire che i datori di lavoro dei lavoratori stagionali conoscano, comprendano e adempiano i loro obblighi giuridici.
QUI IL DOCUMENTO INTEGRALE DELLA COMMISSIONE