
All’infinito dibattito sulla questione dieta/peso/ carboidrati interviene questa volta la dottoressa Renata GILI (medico chirurgo e auttualmente ricercatrice presso la fondazione GIMBE) con un post sul blog “Medical facts”, per segnalare come una dieta troppo povera (o, per converso, troppo ricca) di carboidrati sia dannosa per la salute. Il post, dal titolo molto significativo “Carboidrati e mortalità: come comportarsi con la dieta” parte dalle evidenze di uno studio che ha esaminato un campione molto grande (più di 15.000 soggetti di età compresa fra 45 e 64 anni seguiti per 25 anni), pubblicato sulla rivista The Lancet Public Health. Lo studio, finalizzato a mettere in correlazione il consumo di carboidrati con la mortalità per qualunque causa fosse intervenuta, ha evidenziato come le diete che prevedono una quota di carboidrati maggiore del 70% o minore del 40% di tutte le calorie previste sono associate ad una maggiore mortalità.
Come nota Burioni, ciò che si evince con chiarezza è che bisogna fare grande attenzione, in diete povere di carboidrati, di quali altri tipi e quantità di nutrienti vengono inseriti nella dieta ovvero come la maggiore o minore mortalità associata all’uso di carboidrati dipende anche molto dall’origine del cibo che si sceglie in sostituzione e le diete che prevedono la sostituzione di pasta e pane con proteine e grassi di origine animale (come avviene frequentemente in America e in Europa) dovrebbero essere scoraggiate
POTETE LEGGERE QUI IL POST della dottoressa GILI:
Carboidrati e mortalità: come comportarsi con la dieta
Qui l’articolo originale di The Lancet Public Health citato nell’articolo