“AL COMANDO NON C’E’ PIU’ NESSUNO, TRANNE IL VIRUS”
(articolo di Stefano Feltri su editorialedomani.it)
Se qualcuno, a proposito di epidemia, contagi, normative e ordinanze varie ritiene di essere leggermente confuso, farebbe bene a leggersi il pezzo che Feltri (Stefano, non Vittorio…) ha pubblicato su editorialedomani.it
Sotto la pressione del contagio che sta aumentando in modo esponenziale, il Governo sta predisponendo il nuovo, ennesimo DPCM.
Diceva il Manzoni, parlando di Don Abbondio “chi non ha coraggio non se lo può dare”. E tale sembra essere questo governo incapace di scegliere tra decisioni impopolari o arrendersi a parte di un’opinione pubblica che, a torto o ragione, non vuol sentir parlare di chiusure.
I morti aumentano, le terapie intensive si avvicinano pericolosamente alle soglie critiche, il tracciamento è saltato perchè non si riescono a fare i tamponi necessari ma i Ministri della pubblica istruzione (Azzolina) e dei trasporti (De Micheli) ci assicurano che tutto va bene perchè, dai loro dati, il coronavirus evita le scuole e pure i trasporti pubblici che, con l’80% di riempimento possibile, 5 persone stanno in un metro quadro mentre per strada, nei bar e nei negozi il mancato rispetto del distanziamento sociale di almeno un metro fa scattare multe, sanzione e chiusure.
Tutti d’accordo che la movida abbia scatenato parte della seconda ondata, ma anche che si sia atteso che passi Ferragosto per accorgersene. E mentre si discuteva di sedie a rotelle e monopattini, il tempo passava e i soldi stanziati per le terapie intensive rimanevano nei cassetti.
Il Decreto Rilancio aveva previsto un aumento di 3.500 posti ( stanziamento di 600 milioni di €) nelle terapie intensive (14 ogni 100mila abitanti): ne sono stati realizzati meno di 1.300, quindi neppure la metà dei previsti. Solo alcune regioni hanno rispettato l’obiettivo, la maggior parte non l’ha neppure sfiorato. La Lombardia, ad esempio, ha raggiunto soltanto un misero 20% del previsto. ( fonte: osservatoriocpi.unicatt.it)

Così, dopo aver scelto la strada larga del precedente provvedimento ma lasciando il pallino della responsabilità di decisioni forzatamente impopolari alle amministrazioni locali (Regioni e Comuni ), dopo aver fatto trascorrere la tregua estiva tra conferenze stampa e scaramucce verbali tra Governo e opposizione siamo arrivati alla seconda parte di questa tragedia che è certamente mondiale, ma non per questo per noi meno pesante. Anche perchè se rispetto ad altri Paesi avevamo acquisito un vantaggio quali prime vittime del coronavirus, pagato peraltro a carissimo prezzo, l’abbiamo stupidamente dilapidato nei mesi preziosi di tregua che il virus ci ha concesso.
Ennesimo DPCM , con la consueta diffusione di bozze anticipatorie che a rigor di logica ed istituzionale non dovrebbero mai girare essendo, per l’appunto solo bozze e tanto più visto che tra Governo e Regioni si sta ancora litigando.
Ma, tanto si sa, oggi la politica istituzionale o meno che sia non si fa nelle aule parlamentari e sulle pagine della Gazzetta Ufficiale ma sui social e con i social. Sono questi ultimi l’unica vera fonte informativa e non importa se spesso e volentieri si contraddicono tra loro.
Prendiamone atto, a malincuore, d’accordo, ma non possiamo fare altro.
Per i più curiosi : chi, in attesa del testo ufficiale, le voglia vedere,
trova QUI LE BOZZE del DPCM
(fonte: agenzianova.com)