Per giovedì 20 aprile è stata convocata la Commissione Nazionale di Indirizzo e Programmazione.
Che si tratti di un incontro importante lo si evince anche dal fatto, se vogliamo irrituale, che la comunicazione con l’ordine del giorno non è stata inviata, come normalmente avviene, ai soli componenti della Commissione stessa, ma a tutte le organizzazioni che sul territorio rappresentano la Federazione. Ordine del giorno accompagnato da un breve messaggio del presidente Ceccolini con il quale ha esteso l’invito alla partecipazione a tutti, fermo restando il fatto che il voto sarà riservato, ovviamente, ai soli membri della Commissione stessa.
Il perché di questa convocazione, così diversa dal solito, è facilmente comprensibile qualora si dia un’occhiata all’ordine del giorno della riunione: diviso in tre filoni principali di argomenti, delinea in modo ampio le tematiche sulle quali la Federazione in questi mesi ha lavorato e sta lavorando al fine di porre le basi per il futuro della nostra organizzazione che dovrebbe trovare il proprio momento più rilevante nell’assemblea annuale di giugno che dovrà sancire le linee di lavoro organizzativo, istituzionale e politico-sindacale per i prossimi quattro anni indicando anche i nuovi componenti degli organi nazionali che dovranno poi materialmente metterle in atto.
Nell’ultimo fondo pubblicato sull’Arte Bianca, il presidente Ceccolini ha paragonato questo periodo, iniziato a dicembre dello scorso anno, come una vera e propria semina indispensabile per gettare le basi sulle quali costruire il lavoro futuro.
È dunque cruciale per l’attuale dirigenza capire se, in questo lavoro preparatorio, ci si stia muovendo nel verso e nel modo giusti: rimangono due mesi appena per completare la semina e, come ogni buon contadino sa, diventa cruciale evitare che in mezzo ai semi che a fatica stanno germogliando, prendano il sopravvento le male erbe che potrebbero poi comprometterne lo sviluppo e la cre3scita.
Obiettivo prioritario di questi mesi è il mettere a disposizione di quella che sarà la dirigenza dei prossimi quattro anni strumenti di lavoro efficaci: ridisegnare un’organizzazione interna che, sotto la guida del suo segretario organizzativo – da troppo tempo mancante – rafforzi e coordini i rapporti, ma anche il dialogo, con le organizzazioni territoriali; ricostruire una rete di relazioni istituzionali e di rapporti con i media che negli ultimi tempi si è fortemente indebolita; avviare una serie di iniziative che riportino ai panificatori italiani il senso di appartenenza ad un’organizzazione che lavora per rappresentarli, tutelarli e difenderli anche e soprattutto nei momenti più difficili quali sono certamente quelli che stiamo vivendo.
Strumenti quali il Contratto Nazionale di Lavoro, scaduto dalla fine di dicembre, devono essere rimessi in cima alla lista delle priorità operative, così come gli Enti Bilaterali, finanziati dai nostri panificatori, che debbono ritrovare operatività e struttura organizzativa adeguate ai propri compiti istituzionali ma soprattutto motivazioni coerenti e in linea con gli elementi ideali che hanno portato alla loro costituzione.
Infine, la Federazione deve riaffacciarsi con forza sulla scena pubblica ed essere nuovamente e concretamente presente nelle manifestazioni nazionali ed internazionali a dimostrazione dell’importanza che questo nostro settore ha nella vita economico sociale del Paese ma anche in quella di tutti i giorni di cittadini e consumatori.
Sono tutti temi tratteggiati nell’ordine del giorno sui quali oggi il presidente Ceccolini chiede, prima ancora che un voto istituzionale, un momento di confronto tra colleghi consapevoli della difficoltà di una transizione traumatica quale è stata quella vissuta dalla Federazione alla fine dello scorso anno, avvenuta in uno dei momenti economicamente peggiori vissuti dai panificatori dal dopoguerra ad oggi, e che per essere completamente e positivamente superata ha bisogno della collaborazione di tutti.