La DIREZIONE GENERALE SANTE della Commissione Europea ( responsabile della politica UE per la sicurezza e salute alimentare) sta predisponendo modifiche ed aggiornamenti relativi all’etichettatura degli alimenti del Regolamento (UE) 1169/2011 .
il tutto nell’ambito del piano GREEN DEAL EUROPEO che la Commissione e il Parlamento europei hanno definito come primario e strategico stanziando per esso ben 100 miliardi di euro per il periodo 2021-2027 e avendo quale finalità quella di portare l’Europa ad essere un continente ad impatto ambientale zero.
Il Green Deal europeo prevede un piano d’azione volto a:
- promuovere l’uso efficiente delle risorse passando a un’economia pulita e circolare
- ripristinare la biodiversità e ridurre l’inquinamento
Nel piano complessivo, una specifica linea d’intervento riguarda la revisione della strategia FARM TO FORK, ovvero dal produttore al consumatore o, come è stata meglio tradotta in italiano “DAL CAMPO ALLA TAVOLA” che viene rivisitata in chiave ambientale secondo gli obiettivi del GREEN DEAL.
In particolare la proposta in preparazione punta l’attenzione sulle modalità di evidenziazione dei dati nutrizionali anche attraverso immagini e simboli grafici (nutriscore basato sui colori, rappresentazione a batteria, ecc.) per mettere in luce il “peso” relativo di calorie, grassi, zuccheri e sale nei singoli prodotti e segnalando con un sistema a 5 colori (passando dal verde al rosso) se un determinato cibo è in linea con un corretto equilibrio nutrizionale (verde) o se uno degli elementi è percentualmente troppo alto (rosso).
L’altro tema preso in considerazione nella proposta di modifica riguarda l’obbligo o meno di indicazione della provenienza .
In generale, nell’ambito della revisione della strategia FARM TO FORK prevista dal GREEN DEAL, la Commissione intraprenderà una serie di azioni, tra cui le seguenti:
Una proposta per un’etichettatura nutrizionale obbligatoria armonizzata nella parte anteriore della confezione. La Commissione ha adottato una relazione sull’etichettatura nutrizionale nella parte anteriore della confezione, che accompagna la strategia Farm to Fork, che si basa sulla revisione della letteratura e sui dati raccolti e analizzati dal Centro comune di ricerca;
La definizione di “profili nutrizionali” che limitano la promozione (tramite indicazioni nutrizionali e sulla salute) di alimenti ad alto contenuto di grassi, zuccheri e / o sale. Il regolamento (CE) n. 1924/2006 sulle indicazioni nutrizionali e sulla salute fornite sugli alimenti (“ regolamento sulle indicazioni ”) richiedeva già la definizione di profili nutrizionali e la recente valutazione di tale regolamento, pubblicata insieme alla strategia Farm to Fork, conclude che l’impostazione dei profili nutrizionali resta pertinente e necessario per garantire un livello elevato di protezione dei consumatori;
Considerare di proporre l’estensione delle indicazioni obbligatorie di origine o di provenienza a determinati prodotti; e,
Una revisione delle norme dell’UE sull’indicazione della data (“da utilizzare entro” e “da consumarsi preferibilmente entro”).
Il tutto avverrà nel quadro di un REVISIONE DEL REGOLAMENTO UE 1169/20211 sulla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori (regolamento FIC). Inoltre, come annunciato anche nella strategia Farm to Fork, la Commissione svilupperà un quadro di etichettatura alimentare sostenibile in sinergia con altre iniziative pertinenti, compresa questa e tenendo conto del possibile sviluppo nel settore dell’informazione digitale.
DI SEGUITO UNA SINTESI PER PUNTI DELLA PROPOSTA LEGISLATIVA IN DISCUSSIONE:
Etichettatura nutrizionale e profili nutrizionali nella parte anteriore della confezione:
L’obiettivo è quello di stabilire un’etichettatura nutrizionale obbligatoria nella parte anteriore della confezione armonizzata e migliorare la comprensione del valore nutritivo degli alimenti al momento dell’acquisto. L’impostazione dei profili nutrizionali mira a evitare
una situazione in cui le indicazioni nutrizionali e sulla salute maschererebbero lo stato nutrizionale generale di un alimento, il che potrebbe fuorviare i consumatori quando cercano di fare scelte sane. Entrambe le azioni mirano anche a stimolare il cibo riformulazione verso alimenti più sani e facilitare scelte alimentari più sane dei consumatori.
Sulla base delle analisi esistenti, sono attualmente in uso quattro tipi di etichette frontali della confezione in ambito UE. Questi costituiranno la base per le diverse opzioni da considerare per la fornitura di informazioni nutrizionali sulla parte anteriore della confezione per i consumatori:
ETICHETTATURA D’ORIGINE:
L’obiettivo dell’azione è consentire ai consumatori di identificare meglio l’origine del cibo e facilitare i consumatori nelle loro scelte alimentari che dovrebbero essere consapevoli e sostenibili.
I consumatori sono sempre più influenzati da una serie di considerazioni quando prendono decisioni alimentari, tra cui l’origine del cibo e la lunghezza della filiera alimentare.
Questa iniziativa garantirà che i consumatori di tutta l’UE ricevano le stesse informazioni sull’origine. Contemporaneamente, ciò preserverà l’integrità del mercato unico e creerà condizioni di parità in tutta l’UE. La Commissione intende proporre l’estensione dell’indicazione obbligatoria dell’origine o della provenienza a più prodotti alimentari e garantire una piena armonizzazione in questo settore.
RIDEFINIZIONE DEL CONCETTO DI DATA DI SCADENZA (best before)
L’obiettivo dell’azione è impedire ai consumatori di scartare inutilmente gli alimenti quando la data di scadenza non è tassativa ma solo un’indicazione del tipo “è preferibile entro” evitando così che molto cibo ancora del tutto commestibile venga scartato.
Si vuole raggiungere questo obiettivo affrontando il malinteso e l’uso improprio della marcatura della data (le date “da utilizzare entro” e “da consumarsi preferibilmente entro”). Ad esempio, La data “da consumare preferibilmente entro” potrebbe essere potenzialmente rimossa per alimenti non deperibili con una lunga durata di conservazione come pasta riso, caffè, tè.
Un’altra ipotesi è quella di di abolire il concetto di data “da consumarsi preferibilmente entro” con l’obiettivo di mantenere solo una data di conservazione che sarebbe la data relativa alla “sicurezza / salute alimentare” (attualmente espressa come data di “scadenza”).
Una terza opzione è quella di ridefinire la terminologia attuale in modo da differenziare in modo più chiaro i concetti di scadenza per sicurezza del prodotto o di scadenza per le qualità del prodotto che oggi non appare così chiara.