
Nella notte di domenica si è consumato l’ennesimo atto di incertezza di un governo sempre più salomonico: con l’emanazione dell’atteso DPCM che da un lato limita le attività serali e dall’altro non riesce a dare nè certezza di intervento tempestivo nell’identificazione e tracciamento dell’epidemia continuando a sostenere che la colpa è esclusivamente o delle autorità locali o della gente che non si comporta come Dio comanda.
Nessuna ammissione di aver buttato via il vantaggio dell’estate per prepararsi adeguatamente all’autunno che era chiaro per tutti sarebbe stato a rischio. Forse le scuole stanno tenendo ( a fatica e vedremo fino a quando) ma nessuno sembra accorgersi che mentre al loro interno tutti si comportano virtuosamente con gel, distanziamento e mascherine, davanti ai portoni e sui mezzi di trasporto i ragazzi si accalcano uno sull’altro.
“Scuole. A giugno/luglio si parlava di entrate sfasate e turni pomeridiani, anche per non gravare sui trasporti. Poi non se n’è fatto più nulla, perché c’erano i salvifici banchi a rotelle. Ora si dispongono entrate sfasate e turni pomeridiani. E la scuola è iniziata un mese fa.” così Vitalba Azzolini su twitter (@vitalbaa)
L’occupazione dell’80% dei mezzi di trasporto pubblico si dice vada bene: eppure corrisponde pressapoco a 5 persone per metro quadro, alla faccia del distanziamento. Senza contare che il trasporto pubblico era già prima in crisi ed inadeguato: figuriamoci ora.
La app di tracciamento IMMUNI forse funziona e forse non dappertutto, ma il problema è che una volta che uno è tracciato non sa più cosa deve fare e le ASL rispondono (o, a volte, non rispondono…) in ogni regione in modo diverso.
Il Governo conferma che chi ha il figlio in quarantena può prendere congedo: chi e come pagherà questo congedo, facendo magari anche a meno del dipendente e spendendo anche per un eventuale sostituto non lo sappiamo.
E se anche l’INPS è previsto intervenga con un 50 % del costo, quello che potrebbe succedere è che finiti i 7 milioni stanziati poi sarà l’azienda a pagare tutto questo.
Il DPCM, al momento, non riguarda direttamente la maggior parte dei fornai italiani: ma riguarda con le limitazioni di orario le pasticcerie con bar. Conte ha detto che tutti saranno “ristorati”: ne prendiamo atto. Così come prendiamo atto che quasi 300mila imprese (tutte piccole, naturalmente…) hanno già chiuso i battenti.
E siamo solo all’inizio.
QUI IL TESTO DEL DPCM 18 OTTOBRE 2020
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NOTA: il DPCM consta anche di un allegato che è però relativo esclusivamente alle “Linee guida per la gestione in sicurezza di opportunità organizzate di socialità e gioco per bambini e adolescenti nella fase 2 dell’emergenza COVID-19″ consultabile qui.