ASSEMBLEA 2023 : LA RELAZIONE DEL PRESIDENTE

In apertura dei lavori dell’Assemblea Nazionale, il presidente Giancarlo Ceccolini ha presentato un’articolata relazione sia in merito al lavoro fatto che al programma di lavoro che ha proposto all’Assemblea per il prossimo quadriennio.

Dopo avere descritto sinteticamente quanto avvenuto e fatto da dicembre ad oggi, la relazione si è focalizzata sulle questioni cruciali per la categoria: particolare attenzione è stata posta sulla necessità di recupewrare in un ottica di trasparenza il rapporto con le organizzazioni dei lavoratori con le quali in ogni caso va ristabilito un corretto equilibrio di reciproco rispetto. Particolarmente delicate, da questo punto di vista, le attuali dinamiche relative agli Enti Bilaterali ma anche al rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro relativamente al quale il presidente ha sottolineato come i rappresentanti dei lavoratori, dopo aver presentato già nel 2023 la piattaforma di rinnovo, non hanno mai dato risposta alle diverse proposte d’incontro che la Federazione ha loro sottoposto per sollecitare l’avvio delle trattative. La consapevolezza che la crisi determinata dall’inflazione abbia toccato anche i nostri collaboratori rende poco comprensibile il perchè, dopo aver presentato una richiesta di aumento salariale anche superiore al livello inflattivo di allora, ad oggi i sindacati non avvertano la necessità di avviare le trattative per consentire ai lavoratori che dovrebbero rappresentare di avere un recupero perlomeno parziale dell’inflazione. Stando così le cose il presidente ha espresso l’intenzione di sottoporre agli organi la proposta di assegnare un aumento parziale e volontario da parte dell’azienda, che sia assorbibile al momento della chiusura contrattuale  ma che nel frattempo, senza aspettare che i sindacati si decidano ad avviare le trattative, vengas almeno in parte incontro alle esigenze dei nostri collaboratori.

Tornando al tema contrattuale, la relazione sottolinea come lo stesso non possa essere slegato dalle caratteristiche anche economiche del territorio che non possono essere solo e sempre soddisfatte da una contrattazione di secondo livello che non si può considerare ulteriore a quella nazionale bensì ad essa sussidiaria secondo la proposta che la Federazione ha presentato già due tornate di rinnovo fa al tavolo contrattuale.

Analogamente non può essere rinviato ulteriormente un confronto sul welfare aziendale che può venire incontro in misura anche importante alle esigenze dei lavoratori, così come deve essere rivisto e riconsiderato il modello formativo professionale che ad oggi riguarda essenzialmente la prima formazione mentre dovrebbe trovare spazi concreti durante tutta la vita lavorativa con un miglioramento continuo mediante l’acquisizione anche delle innovazioni non solo in materia di prodotto ma anche di  impiantistica e macchinari sempre più tecnologicamente più avanzati.

Infine un particolare riguardo alla panificazione del mezzogiorno che il presidente Ceccolini considera “un valore sindacale da riscoprire e valorizzare” anche alla luce delle diverse organizzazioni provinciali che in questi mesi si sono riavvicinate con entusiasmo alla Federazione: l’impegno del presidente e l’invito che ha rivolto all’assemblea tutta è stato quello di  “guardare a questi nostri colleghi con grande attenzione e rispetto e dare loro, nei limiti del possibile, tutto l’aiuto che serve per ricostruire quella struttura sindacale che un tempo era l’orgoglio della Federazione Italiana Panificatori e che tale deve tornare ad essere nuovamente

QUI IL TESTO INTEGRALE DELLA RELAZIONE