
Uno dei grandi problemi con il quale le imprese dovranno fare i conti sarà, oltre ai rischi già più volte evidenziati correlati al coronavirus in azienda, anche quello di difficoltà di propri dipendenti che abbiano figli in età scolare e che questi ragazzi abbiano contratto l’infezione da COVID 19. L’obbligo di rimanere a casa in isolamento di tali ragazzi rischia di mettere seriamente a rischio la presenza al lavoro dei genitori. Come uscirne? l’impressione è che nessuno sappia bene cosa fare.
Intanto, il 3 settembre il Consiglio dei Ministri ha deliberato l’emanazione di un ampio Decreto Legge (QUI IL COMUNICATO DI PALAZZO CHIGI) nell’ambito del quale, sempre secondo le anticipazioni del Governo, ci sarebbero specifici provvedimenti relativi alle misure da adottare nell’ipotesi di ragazzi in età scolare positivi al coronavirus che devono rimanere in isolamento a casa.
Il comunicato, molto scarno in proposito al delicato tema dei genitori che abbiano figli coronavirus positivi, si limita a dire che:
” Sono previste, inoltre, misure in materia di smart working e congedi straordinari per i genitori di figli minori di quattordici anni nei casi di quarantena obbligatoria dei figli.”
Ora, pane in smart working non si fa e non si vende. Rimangono i congedi straordinari.
Attendiamo di vedere a quali condizioni, con quale copertura dei costi, se a carico in parte o meno delle imprese. Quindi, mettiamola come vogliamo, ancora una volta misure (certamente doverose) che vanno giustamente a risolvere almeno in parte i problemi dei lavoratori ma che non sappiamo quanto saranno sopportabili in termini organizzativi e di costi per le piccole imprese come le nostre.
Diciamo che, a dieci giorni dall’inizio della scuola, quello che il Governo ci dice è un pò poco per una questione che potrebbe riguardare migliaia di imprese e di lavoratori che non sanno cosa dovranno fare.
Ma, oramai, pare che siamo tutti abituati ai comunicati che non comunicano nulla.
Daremo notizia del testo del Decreto 3 settembre non appena lo stesso verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale e reso disponibile.