Le vendite di piadina romagnola crescono ad un ritmo che appare inarrestabile: in sei anni si è registrato un aumento di produzione del 225% con poco meno del’90% che viene certificato IGP.
I dati dei volumi prodotti sono stati comunicati dal Consorzio di Tutela e Promozione della Piadina Romagnola IGP
“il 70% dell’export della Piadina Romagnola certificata Igp viaggia nelle tavole imbandite di Germania e Austria. Numeri imponenti, pari a 45.649 chilogrammi nel mercato tedesco e 37.087 in quello austriaco, per un totale che oltrepassa gli 82mila chilogrammi.” Lo comunica il presidente del Consorzio, Alfio Biagini.
il Consorzio conta 13 realtà di diversa grandezza fra aziende artigianali, industriali e chioschi appartenenti alle zone della Romagna.
Come previsto dalla normativa, l’IGP prevede il rispetto di uno spiecifico disciplinare che specifica come la “Piadina Romagnola” o “Piada Romagnola” sia un prodotto a base di farina di grano tenero con aggiunta di acqua, grassi, sale, e alcuni ingredienti opzionali. La Piadina si presenta in 2 tipologie: la “classica”, compatta, friabile e spessa; la “Riminese”, morbida, sottile e di diametro maggiore. È vietata l’aggiunta di conservanti, aromi e/o altri additivi.
Per chi fosse interessato, sul sito del Consorzio è disponibile il disciplinare di produzione.