PATTO CONTRO L’INFLAZIONE E PREZZI DEL PANE

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Da tempo gli organi di comunicazione stanno dando grande rilievo alla proposta del Governo di un PATTO ANTI INFLAZIONE che nelle intenzioni dovrebbe rallentare l’aumento dei prezzi ed in particolare quelli di prima necessità . Il patto in questione dovrebbe coprire l’arco temporale dal 1° ottobre al 31 dicembre.

Complessivamente, il paniere dovrebbe ricomprendere all’incirca 200 prodotti comprendendo non solo gli alimentari ma anche articoli per la pulizia e l’utilizzo quotidiano. Ma a tutt’oggi l’elenco dei prodotti non è ancora noto ma è del tutto ovvio che  il pane vi è sicuramente ricompreso.

Il Ministro Urso, in una prima fase, ha avuto la disponibilità delle organizzazioni del commercio e distribuzione  ma l’opposizione netta delle aziende di produzione che lamentano già una contrazione maggiore del 50% dei margini conseguente alla ben nota  situazione degli aumenti di costo energetici, del trasporto e delle materie prime. Come spesso accade, però, con il tempo tale posizione si è ammorbidita tanto che nelle ultime settimane anche l’industria si è detta disponibile a sottoscrivere il patto proposto dal Ministro Urso.

Il patto verrà ufficialmente presentato il giorno 28 a palazzo Chigi alla presenza del Presidente del consiglio On. Giorgia Meloni e dovrebbe sostanziarsi con la definizione di un marchio o bollino tricolore che le imprese della distribuzione dovrebbero applicare ai prodotti del paniere.

Nel corso delle molte interviste e dibattiti sulla questione, ciò che è emerso che al momento da parte degli aderenti e che  non vi è alcun chiaro e preciso impegno nè sui prodotti che faranno parte del paniere nè sulle modalità di definizione del prezzo al quale saranno venduti : se a prezzi scontati, ribassati o più semplicemente non aumenteranno nel corso dell’ultimo trimestre dell’anno. Dobbiamo infatti fare i conti con la già attuale sovrabbondanza di sconti, vendite sottocosto, promozioni 3X2 o 2X1 o tutte le altre diavolerie che in particolare la grande distribuzione da tempo mette in campo tentando disperatamente di accaparrarsi e rubarsi l’un l’altro i consumatori stremati da un’inflazione devastante.

Quindi, il marchietto indicante il cosiddetto “Patto Anti Inflazione”, rischia di essere soltanto un ennesimo specchietto per le allodole che potrebbe avere come unico reale risultato  un ulteriore sviamento del lavoro dalle nostre aziende.

E’ certamente lodevole e condivisibile l’intento del Ministro Urso e del Governo di cercare strade utili al contenimento degli aumenti di prezzo: ma a nostro avviso la disponibilità fumosa e pelosa fin qui dimostrata dalle organizzazioni firmatarie del protocollo – sia industria che artigianato che distribuzione – che hanno chiaramente detto che, fatta salva l’adesione formale al progetto che fin qui hanno espresso, ogni azienda sarà praticamente libera di fare quello che vuole sia nella scelta dei prodotti che nella determinazione delle azioni contro l’inflazione (sconti, blocco prezzi, offerte, e Dio sa cos’altro si inventeranno…),  temiamo di essere ancora una volta siamo di fronte alla classica situazione ben rappresentata dal detto che “le strade dell’inferno sono lastricate di buone intenzioni“.

Noi riteniamo invece che le lodevoli intenzioni del Ministero dell’Economia debbano trovare non disponibilità generiche bensì impegni chiari e precisi, che consentano ai consumatori di comprendere immediatamente che cosa le aziende intendano realmente fare per fermare l’inflazione.

E’ con questo spirito che il Comitato Esecutivo della Federazione Italiana Panificatori ha deciso di non aderire al Patto proposto non perchè non ne condivida le finalità ma perchè ritiene che la mancanza di chiarezza e di impegni precisi fin qui espressa dai firmatari possa tradursi esclusivamente in un’operazione di marketing a nostro danno. (LEGGI QUI LA DELIBERA FEDERALE)

Al tempo stesso, proprio perchè la Federazione condivide le finalità della proposta del Ministro Urso, ritiene doveroso da parte delle imprese della panificazione italiana mettere in campo un impegno chiaro, semplice e preciso, immediatamente comprensibile a tutti nelle sue modalità reali.

Ritiene che la cosa più seria,  onesta e trasparente nei confronti dei consumatori consista nell’impegno dei panificatori italiani dimettere a disposizione almeno due tipi di pane a prezzo bloccato dal 1 ottobre al 31 dicembre 2023, invitando anche a valutare la possibilità di estendere tale blocco degli aumenti anche a più di due tipologie di pane e auspicabilmente ad altri prodotti di propria produzione.

QUI IL COMUNICATO STAMPA DELLA FEDERAZIONE

Inoltre, per segnalare nei forni l’adesione all’iniziativa federale l’Arte Bianca ha predisposto e mette a disposizione una specifica locandina scaricabile e un bollino delle dimensioni di 10X10 cm (sempre scaricabile e stampabile) da esporre sugli scaffali dei prodotti prescelti per l’iniziativa.

QUI LA LOCANDINA scaricabile IN PDF

QUI IL BOLLINO scaricabile IN PDF