MINISALUTE: INDICAZIONI PER LA GESTIONE DOMICILIARE DEL CORONAVIRUS

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Il Ministero della Salute ha emanato una circolare di aggiornamento sulla gestione domiciliare dei pazienti COVID 19.

il documento, che consta di 26 pagine, illustra le modalità di gestione domiciliare del paziente affetto da Covid-19 da parte del medico di famiglia e del pediatra di libera scelta.

Le linee guida si rivolgono anche ai caregiver, agli infermieri e ai pazienti stessi e per tale motivo riteniamo utile pubblicarlo.

Il Ministero richiama particolarmente l’attenzione alla gestione farmacologica dei casi lievi di Covid-19. In linea generale, per le persone con queste caratteristiche cliniche non è indicata alcuna terapia, al di fuori di una eventuale trattamento sintomatico di supporto.

Tra le indicazioni si introduce la valutazione sui pazienti da indirizzare nelle strutture di riferimento per il trattamento con anticorpi monoclonali, vengono date indicazioni più accurate sull’utilizzo dei cortisonici, vengono specificati gli usi inappropriati dell’eparina, vengono indicati chiaramente i farmaci da non utilizzare. Infine, nei soggetti a domicilio asintomatici o paucisintomatici, viene esplicitato il concetto di “vigile attesa” come sorveglianza clinica attiva, costante monitoraggio dei parametri vitali e delle condizioni cliniche del paziente.

Particolare rilievo al ruolo del saturimetro per valutare l’eventuale stato di avanzamento  e la descrizione degli stadi dell’infezione:

Infezione asintomatica o presintomatica: Diagnosi d’infezione da SARS-CoV-2 in completa assenza di sintomi
Malattia lieve :Presenza di sintomatologia lieve (es. febbre, tosse, alterazione dei gusti, malessere, cefalea, mialgie) ma in assenza di dispnea e alterazioni radiologiche
Malattia moderata SpO2 ≥94% e evidenza clinica o radiologica di polmonite
Malattia severa SpO2 <94%, PaO2/FiO2 <300, frequenza respiratoria >30 atti/min (nell’adulto), o infiltrati polmonari > 50%
Malattia critica Insufficienza respiratoria, shock settico, e/o insufficienza multiorgano

In particolare si consiglia di:

  • non modificare, a meno di stringente ragione clinica, le terapie croniche in atto per altre patologie (es. terapie antiipertensive, ipolipemizzanti, ipoglicemizzanti, anticoagulanti o antiaggreganti, terapie psicotrope)
  • utilizzare un trattamento di tipo sintomatico con paracetamolo o FANS in caso di febbre o dolori articolari o muscolari, a meno che non esista chiara controindicazione all’uso, o altri farmaci sintomatici su giudizio clinico
  • non utilizzare routinariamente corticosteroidi; inoltre, un utilizzo precoce di questi farmaci si è rivelato inutile se non dannoso, in quanto in grado di inficiare lo sviluppo di un’adeguata risposta immunitaria
  • utilizzare eparina solo nei soggetti immobilizzati per l’infezione in atto
  • evitare l’uso empirico di antibiotici; il loro eventuale utilizzo è da riservare esclusivamente ai casi in cui l’infezione batterica sia stata dimostrata da un esame microbiologico e a quelli in cui il quadro clinico ponga il fondato sospetto di una sovrapposizione batterica
  • non utilizzare idrossiclorochina, la cui efficacia non è stata confermata in nessuno degli studi clinici randomizzati fino ad ora condotti
  • valutare, nei pazienti a rischio di progressione di malattia, la possibilità di trattamento precoce con anticorpi monoclonali da parte delle strutture abilitate alla prescrizione.

Si segnala, inoltre, che, a oggi, non esistono evidenze solide e incontrovertibili (ovvero derivanti da studi clinici controllati) di efficacia di supplementi vitaminici e integratori alimentari (come vitamine, inclusa vitamina D, lattoferrina, quercitina), il cui utilizzo per questa indicazione non è, quindi, raccomandato.

 

QUI LA CIRCOLARE DI MINISALUTE