Che dal rischio di ammalarsi di coronavirus si sita passando al rischio concreto di chiudere l’azienda e finire nel penale sta purtroppo diventando di giorno in giorno sempre più evidente.
Dopo la vicenda, a nostro modesto avviso tutt’altro che chiarita, dell’infortunio da coronavirus con i possibili risvolti sia penali che civili e di risarcimento all’INAIL, ora siamo alle mascherine .
mentre in America i siti governativi danno istruzioni su come costruirsele da soli e i documenti sicnetifici dimostrano che una maswcherina in cotone di quello buono blocca fino al 90 % di droplets (per capirci valori comparabili più o meno con quelli ffp2 ed ffp3…)ed in Francia il Ministero del lavoro sottolinea come le MASCHERINE CHIRURGICHE servono al personale sanitario mentre altre vanno bene per gli ambienti normali di vita e di lavoro ( con tanto di schede tecniche e tabelle), da noi patria di leggi, leggine, circolari, pareri e note varie in ordine sparso da parte di chiunque abbia un ufficio pubblico istituzionale, il Governo ha pensato bene di mettere all’art. 16 del DPCM 26 aprile ( legge n.27 del 24 aprile) la previsione che ” finchè dura lo stato di emergenza dichiarato dal Governo (nota: è stato appena prorogato fino al 31 gennaio 2021) …per i lavoratori impossibilitati a mantenere la distanza interpersonale di un metro, sono considerati DPI ai fini del DLgs 81/2008 (nota: legge sulla sicurezza dei luoghi di lavoro) le mascherine chirurgiche reperibili in commercio. …”
Quindi, dice l’INL,s e non si consegnano non si rispetta il Dlgs 81/2008 e si tratta di violazione penale. ma neppure il lavoratore che non la indossa non se la passa bene poichè incorre in una sanzione penale.
E poco rileva che la nota INL sia stata scritta per il settore dell’edilizia:
quanto affermato, e qui sotto riportato, ha evidentemente valore che trascende il singolo settore essendo una conclusione oggettiva di carattere generale.