INAIL: DOCUMENTO SU CLASSI DI RISCHIO CORONAVIRUS

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INAIL ha pubblicato un ampio documento tecnico  (disponibile solo on line) sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nei luoghi di lavoro e strategie di prevenzione.

Nel corposo documento (trenta pagine), che è stato  approvato dal Comitato tecnico scientifico (Cts), istituito presso la Protezione Civile, al quale Inail partecipa con un suo rappresentante, contiene indicazioni mirate ad affrontare la graduale ripresa in sicurezza delle attività produttive e a garantire adeguati livelli di tutela della salute per tutta la popolazione.

La pubblicazione è composta da due parti: la prima riguarda la predisposizione di una metodologia innovativa di valutazione integrata del rischio che tiene in considerazione il rischio di venire a contatto con fonti di contagio in occasione di lavoro, di prossimità connessa ai processi lavorativi, nonché l’impatto connesso al rischio di aggregazione sociale anche verso “terzi”.

La seconda illustra le misure organizzative, di prevenzione e protezione, nonché di lotta all’insorgenza di focolai epidemici”

Si segnala in particolare la metodologia applicata per individuare le CLASSI DI RISCHIO relativa all’epidemia :

METODOLOGIA DI VALUTAZIONE INTEGRATA
Viene di seguito illustrata una matrice di rischio elaborata sulla base del confronto di
scoring attribuibili per ciascun settore produttivo per le prime due variabili con le relative scale1:
• esposizione
o 0 = probabilità bassa (es. lavoratore agricolo);
o 1 = probabilità medio-bassa;
o 2 = probabilità media;
o 3 = probabilità medio-alta;
o 4 = probabilità alta (es. operatore sanitario).
• prossimità
o 0 = lavoro effettuato da solo per la quasi totalità del tempo;
o 1 = lavoro con altri ma non in prossimità (es. ufficio privato);
o 2 = lavoro con altri in spazi condivisi ma con adeguato distanziamento
(es. ufficio condiviso);
o 3 = lavoro che prevede compiti condivisi in prossimità con altri per parte non
predominante del tempo (es. catena di montaggio);
o 4 = lavoro effettuato in stretta prossimità con altri per la maggior parte
del tempo (es. studio dentistico).
Il punteggio risultante da tale combinazione viene corretto con un fattore che tiene
conto della terza scala:
• aggregazione
o 1.00 = presenza di terzi limitata o nulla
(es. settori manifatturiero, industria, uffici non aperti al pubblico);
o 1.15 (+15%) = presenza intrinseca di terzi ma controllabile organizzativamente
(es. commercio al dettaglio, servizi alla persona, uffici aperti al pubblico, bar,
ristoranti);
o 1.30 (+30%) = aggregazioni controllabili con procedure
(es. sanità, scuole, carceri, forze armate, trasporti pubblici);
o 1.50 (+50%) = aggregazioni intrinseche controllabili con procedure in maniera
molto limitata (es. spettacoli, manifestazioni di massa).

Su tale base INAIL  ha valutato che le attività di produzione industriale alimentare sono a rischio basso mentre il commercio al dettaglio e ai servizi di ristorazione è attribuita una classe di rischio medio basso.  Queste ultime due però si differenziano per CLASSE DI AGGREGAZIONE SOCIALE ( in pratica quanto pericolo di mettere a stretto  contatto le persone tra di loro ) che nel commercio vale 2 mentre nella ristoraizone vale 3. Nel caso della produzione alimentare invece vale 1.

Al fine di una corretta valutazione del rischio

 

QUI IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO