ABI: Circolare sulle modalità di finanziamento COVID 19

pubblicato in: Blog | 0

L’ABI, Associazione Bancaria Italiana, consapevole delle difficoltà sia  interpretative che burocratiche relative all’accesso alle risorse finanziarie messe in campo dal Governo per l’emergenza COVID 19, ha predisposto ed inviato in data 2 maggio una dettagliata circolare agli  Istituti di credito suoi associati.

Si segnala anche che una apposita Task Force è stata costituita per agevolare l’utilizzo dei fondi in questione e sul sito indicato sono pubblicate le domande e risposte di maggior interesse ed in particolare:

Ecco di seguito un estratto dell’introduzione del documento ABI :

Nell’ambito del decreto legge n. 23 dell’8 aprile 2020, sono previste diverse misure a sostegno delle liquidità delle imprese e professionisti colpiti dagli effetti della diffusione del COVID-19.

Al fine di agevolare la fruizione e l’applicazione di tali misure, si forniscono ora di seguito i diversi chiarimenti che, dall’entrata in vigore del decreto legge e dopo l’autorizzazione della Commissione europea, sono stati forniti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, dal Ministero dello Sviluppo economico, dalla Banca d’Italia, dal Mediocredito Centrale, dalla SACE e dall’Abi.

Fondo di Garanzia PMI

Il decreto legge 23/2020 ha poi ampliato l’operatività del Fondo di Garanzia delle PMI. Dal sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze si specifica che i provvedimenti normativi hanno disposto, tra l’altro, “la gratuità della garanzia, con la sospensione dell’obbligo di versamento delle previste commissioni per l’accesso al Fondo stesso;
l’ammissibilità alla garanzia di operazioni di rinegoziazione del debito e l’allungamento automatico della garanzia in caso di moratoria o sospensione del finanziamento per l’emergenza coronavirus. L’importo massimo garantito sale a 5 milioni di euro e vengono ammesse alla garanzia le imprese fino a 499 dipendenti. La percentuale di copertura diretta
sale almeno al 90% per tutti i finanziamenti fino a 6 anni, con possibilità di arrivare al 100% nel rispetto di alcune condizioni. L’accesso al Fondo può essere concesso anche a beneficiari che, alla data della richiesta di garanzia, presentano esposizioni classificate dalla banca come ‘inadempienze probabili’ o ‘scadute o sconfinanti deteriorate’, purché la classificazione sia successiva al 31 gennaio 2020. Sono escluse le imprese che hanno esposizioni classificate come ‘sofferenze. La garanzia può essere concessa anche a operazioni già perfezionate ed erogate da non oltre tre mesi e comunque dopo il 31 gennaio
2020.”
Si possono indicare tre principali soglie di prestito, fino a 25.000 euro, fino a 800.000 euro
e fino a 5 milioni di euro.

Prestiti fino a 25.000 euro
Prestiti fino a 25.000 euro: i nuovi prestiti, pari al 25% dei ricavi dell’impresa (risultanti
dall’ultimo bilancio depositato o dall’ultima dichiarazione fiscale presentata alla data della
richiesta di garanzia o, per le imprese costituite dopo il 1 gennaio 2019, da altra idonea
documentazione o anche autocertificati), sono garantiti al 100% dal Fondo di Garanzia per
le Pmi. Tali finanziamenti prevedono l’inizio del rimborso del capitale non prima di 24 mesi
ed hanno una durata fino a massimo 6 anni. Il tasso di interesse applicato dalla banca tiene
conto della sola copertura dei costi di istruttoria e di gestione dell’operazione. Il rilascio
della garanzia è automatico e gratuito e la banca può quindi erogare il finanziamento dopo
la verifica formale del possesso dei requisiti, anche senza dover attendere l’esito
dell’istruttoria del Fondo.
L’Abi ha pubblicato il 16 aprile sul proprio sito lo schema esemplificativo per l’accesso ai
finanziamenti sotto questa soglia. (All. 3). La misura è operativa dal 16 aprile come indicato
dalla Circolare del Mediocredito Centrale (All. 4).
Nell’ambito delle domande risposte frequenti si segnalano le seguenti relative ai prestiti fino
a 25.000:
Quali sono i documenti che si devono presentare per i prestiti fino a 25.000 euro? Il modulo
di richiesta della garanzia che deve essere predisposto dall’impresa è utilizzabile anche dalla
banca ai fini della propria istruttoria?
Per ottenere la garanzia al 100% sui prestiti fino a 25 mila euro l’impresa (o il professionista)
deve compilare il modulo di domanda della garanzia predisposto dal Gestore del Fondo di
garanzia e presentarlo a una banca (o altro intermediario finanziario). L’autocertificazione
deve indicare una serie di requisiti, tra i quali avere i requisiti di PMI (salvo i lavoratori
autonomi) e di aver subito danni a causa dell’emergenza Covid-19.
Per quanto riguarda l’istruttoria ai fini della concessione della garanzia, la banca può
utilizzare tutti i dati dichiarati dall’impresa nel modulo di domanda di garanzia, limitandosi
ad accertare che il richiedente non abbia posizioni classificate come sofferenze e non sia
segnalato per esposizioni deteriorate di altro tipo (UTP, scaduti e sconfinamenti) prima del
31 gennaio 2020. In quanto autodichiarazione ai sensi degli articoli 46 e 47 del DPR
445/2000 non è infatti necessario verificare la veridicità di nessuna delle diverse
dichiarazioni contenute nel modello. La banca quindi non è obbligata a richiedere
documentazione a supporto delle dichiarazioni rilasciate dall’impresa cliente, ferma
restando la possibilità per la banca stessa, ai fini del completamento della sua istruttoria, di
richiedere la documentazione ritenuta più opportuna.
La banca, una volta inserita correttamente la domanda di garanzia sul portale del Fondo,
non deve attendere la delibera di ammissione alla garanzia del Fondo per effettuare
l’erogazione.

QUI IL TESTO INTEGRALE DELLA CIRCOLARE ABI