L’ARTE BIANCA n. 23: l’ultimo numero del 2020

Questo è l’ultimo numero de L’ARTE BIANCA del 2020: un anno difficile come mai era stato del dopoguerra ad oggi che pure i panificatori hanno affrontato a testa alta.

Il nostro giornale e il  blog  www.fippa.it hanno fatto del proprio meglio per essere loro accanto, senza inutile retorica ma sforzandosi di dare le informazioni che potessero essere utili e di aiuto per poter lavorare in questa difficilissima situazione. Lo abbiamo fatto da fornai che parlano con altri fornai, come facciamo da oltre settant’anni.

Lo abbiamo fatto grazie alle aziende partner che ci hanno affiancato, sostenuto e consentito di lavorare.

Lo abbiamo potuto fare grazie al sostegno che moltissimi di voi, panificatori al cui servizio è questo giornale, che ci hanno concretamente espresso sottoscrivendo volontariamente e consapevolmente il loro abbonamento.

Anche in quest’ultimo numero dell’anno, anzichè riempire il giornale di articoli retorici di auguri natalizi e previsioni (probabilmente irreali…) di un 2021 tutto positivo e pieno di successi, abbiamo scelto l’informazione concreta che serve alle nostre imprese: guardare al futuro con occhio disincantato ma consapevoli che esistono strumenti che che ci possono consentire di affrontarlo consapevoli che la panificazione artigianale, quella del PANE FRESCO, quella vera, insomma, LA NOSTRA,  sopravviverà anche a questo disastro ma dovrà anch’essa cambiare, evolversi, fare i conti con le nuove sfide ambientali, energetiche adottando e facendo proprie le nuove tecnologie su una strada sulla quale l”industria è già molto avanti e inizia a vedere i primi frutti.

Sta a noi panificatori, alle nostre scelte aziendali e finanziarie essere artefici del nostro futuro.

Sta invece alla Federazione Italiana Panificatori lavorare perchè le condizioni contrattuali, normative e fiscali necessarie si avverino: ecco perchè la Federazione è impegnata per dare ai panificatori italiani un contratto di lavoro che sia radicalmente diverso dal passato, perchè opera nelle sedi fiscali per un fisco che riconosca l’unicità del nostro lavoro e nelle sedi istituzionali per portare a compimento quella nuova legislazione della panificazione che attendiamo da oramai troppo tempo.

Sta alla  Federazione Italiana Panificatori  difendere a denti stretti, con forza, la nostra unicità e autonomia rispetto a tanti che hanno scelto la strada dell’uniformarsi e fondersi con mille altre categorie a volte a loro affini e altre meno, scegliendo di far parte di una grande folla che parla con una voce sola ma nella quale i singoli interessi sono spesso (o quasi sempre) messi da parte piuttosto che quella, difficile, di esprimere l’unicità del proprio lavoro e della propria professione, senza delegare ad altri la soluzione dei problemi che solo chi si alza di notte capisce e affronta con la determinazione necessaria.

E’ retorica? forse, ma è questo principio di autonomia che ci ha portato a risolvere un problema drammatico, che oggi forse nessuno ricorda : il superamento del divieto di lavoro notturno prima e successivamente l’a’apertura della possibilità , nelle ore notturne, di impiegare gli apprendisti. E’ la stessa autonomia che ci ha consentito di essere la categoria più ascoltata e presente nella Commissione Nazionale per gli Studi di Settore e oggi, come ISA autorevolmente ascoltati da Ministero delle Finanze e Agenzia delle Entrate.

2003:a Palazzo Rospigliosi la Federazione presenta la proposta per una nuova legge quadro sulla panificazione. per la prima volta si parla e si definisce che cos'è il PANE FRESCO

E, ancora, è sempre grazie alla nostra autonomia e consapevolezza delle necessità delle nostre aziende, che nel 2003 abbiamo presentato a Palazzo Rospigliosi una  proposta per una nuova legge quadro sulla panificazione che consentisse alle nostre imprese di stare su un mercato che rischiava di soffocarci definitivamente. Lunghe battaglie, condotte in solitudine da una piccola cma orgogliosa e determinata federazione, che hanno imposto una definizione oggi divenuta legge che allora non esisteva: quella di PANE FRESCO. E’ stato ed è ancor oggi un cammino lungo, avviato con i Decreti Bersani divenuti legge dopo oltre 15 anni e che deve ancora essere completato.

E al nostro giornale, L’ARTE BIANCA il dovere di informare, informare, informare.

Perchè L’ARTE BIANCA, organo della Federazione Italiana Panificatori, non è un giornale qualunque che cerca a tutti i costi la notizia o propone ricettine e belle foto da cartolina: L’ARTE BIANCA è e deve essere uno strumento di conoscenza e di lavoro, perchè è solo con una corretta informazione, a volte anche sgradita ma comunque necessaria, che possiamo affrontare il domani.

Ancora una volta grazie a tutti per averci fin qui seguiti, incoraggiati, sostenuti e anche criticati.

Andiamo avanti, con determinazione, coraggio e fiducia.

E che per tutti sia un Natale sereno. 

leggi qui il n.23 de L’Arte Bianca in anteprima: